Comunicati Stampa

Premiazione dell’economia e dello sviluppo 2024 - Il discorso del Presidente Da Pozzo

 

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Nota discorso presidente Giovanni Da Pozzo alla Premiazione dell’Economia e dello Sviluppo 2024.

Buonasera a tutte le autorità e benvenuti stimati premiati, con i vostri familiari, amici e colleghi a festeggiarvi in questo bel teatro. È un grande piacere trovarci riuniti per una nuova edizione della Premiazione dell’Economia e dello sviluppo economico, un evento che da oltre 70 anni rappresenta un appuntamento fisso, per celebrare coloro che contribuiscono a rendere il nostro territorio un’eccellenza anche a livello nazionale e internazionale. Questa serata non è solo una celebrazione, ma un’opportunità per riflettere insieme sulle sfide e le opportunità che ci attendono, sul percorso delle nostre imprese e sulla nostra visione per il futuro.
Attraverso 70 anni di Premiazioni andiamo a ricostruire la storia economica di questo territorio e le eccellenze della nostra società.
Una globalizzazione che si trasforma.
La realtà che viviamo è fortemente influenzata dalle tecnologie - di cui dirò dopo - e dai cambiamenti internazionali, che incidono sulla nostra economia e sul modo in cui possiamo crescere. Riguardo alla situazione internazionale: oggi vediamo come la globalizzazione stia evolvendo. Sono entrate nel linguaggio economico comune parole come reshoring o friendshoring, come disaccoppiamento o derisking, termini che descrivono una realtà globale in cui equilibri e relazioni considerate solidi per decenni possono non esserlo più, anche da un giorno all’altro.
Il mercato resta globale, ma assistiamo oggi alla tendenza a riportare a casa o comunque più vicino fette importanti di produzione: si accorciano le catene produttive e di valore, si consolidando rapporti economici con Paesi amici e politicamente allineati. Assistiamo poi a segnali di separazione e disaccoppiamento tra sistemi economici e riduzione dell’interdipendenza, soprattutto fra l’Occidente e la Cina, in un mondo che diventa sempre più multipolare.
Open Dialogues
Anche un territorio come il piccolo Friuli Venezia Giulia deve saper navigare con consapevolezza in queste acque per mantenere la propria competitività in settori strategici. Come Camera di commercio di Pordenone-Udine siamo da sempre impegnati ad aiutare l’economia locale a ragionare sul futuro, per poterlo gestire meglio e, ove possibile anticiparlo. Prima con Friuli Future Forum, quindi, dal 2023, con Open Dialogues for the Future. Una due-giorni in cui Udine è al centro del dibattito sulla situazione geopolitica e geoeconomica internazionale, diretto da Federico Rampini e coordinato da The European House Ambrosetti.
L’evento, nato con l’ambizione di diventare appuntamento fisso, si ripeterà il prossimo marzo con tanti nuovi ospiti ed esperti internazionali, ma vedrà anche, per la prima volta, un’anteprima a Milano, il prossimo 03 dicembre, con un momento di riflessione sul grande evento di questi ultimi giorni, le elezioni americane. Vi invitiamo tutti a seguirlo online, in quanto sarà trasmesso in streaming sul sito opendialogues.eu.
Il contributo dell’Osservatorio Economico del Fvg
Per riflettere sul futuro, però, bisogna poter leggere e analizzare il passato e il presente. L’attività della Camera di commercio ci aiuta, in quanto tra le sue principali attività c’è il monitoraggio e l’analisi del contesto economico. Ogni sei mesi, vogliamo, attraverso il nostro Centro Studi, raccogliere in un report, che chiamiamo Osservatorio, tutti i più recenti dati che riguardano la regione, contestualizzandoli all’Italia e al resto del mondo.
L’ultimo Osservatorio ci evidenzia un quadro particolarmente articolato della nostra economia, che ci conferma ancora una volta l’importanza dei progetti di mandato su cui, anche con il vicepresidente Agrusti stiamo puntando, declinati su due direttrici, quella di un nuovo manifatturiero e quella del turismo.
L’Osservatorio ci dice che il settore manifatturiero, pur essendo ancora pilastro economico, registra un rallentamento. Si tratta di un fenomeno che, come Camera di commercio, osserviamo con attenzione. L’industria sta affrontando importanti sfide, come le difficoltà di alcuni mercati-chiave, primo fra tutti quello tedesco, su cui siamo fortemente esposti. La crescita della nostra economia non è uniforme. Se i comparti tradizionali soffrono, si rafforzano segmenti come quello dei servizi. In particolare, i servizi alle imprese, ma anche il settore turistico, hanno mostrato segnali interessanti.
Mi soffermo rapidamente su quest’ultimo. Il Friuli Venezia Giulia è una regione con ben cinque siti Unesco, in un Paese come l’Italia che ne conta una sessantina, il numero più alto di tutto il mondo. Per la nostra regione, questi tesori rappresentano un vantaggio straordinario anche in termini economici. L’abbinamento cultura ed economia, come dimostrano anche i tanti eventi che attraggono turisti da ovunque, come Pordenonelegge o il Far east film Festival, possono davvero trasformare il turismo in un motore di crescita sostenibile per tutti e i risultati di questi ultimi anni stanno confermando questa direzione, in linea con la vocazione di una regione così piccola e con così tante specialità, da vivere con rispetto e senza frenesia. Tuttavia, affinché ciò avvenga, è necessario investire ulteriormente nella formazione di personale specializzato e nella creazione di strutture e infrastrutture che possano accogliere al meglio i visitatori, garantendo al contempo la preservazione del patrimonio.
La richiesta di professionalità qualificate in questi settori rappresenta una sfida, ma anche una grande opportunità per il futuro economico della regione. Tra le figure professionali sempre maggiormente difficili da reperire secondo le nostre aziende ci sono proprio quelle legate all’ospitalità, e oltre a esse quelle a elevata specializzazione, anche a livello scientifico e tecnologico. Per questo la nostra Camera si impegna da tempo per la propulsione degli Its, come strutture educative ideali per preparare i nostri giovani alle esperienze di lavoro che l’economia di oggi e domani chiede e chiederà maggiormente.
Transizione 5.0: Innovazione e sostenibilità
Un aspetto essenziale per garantire la competitività delle imprese friulane è oggi rappresentato dalla sfida della transizione 5.0, un percorso che coinvolge la digitalizzazione avanzata, l’integrazione delle tecnologie digitali e l’attenzione alla sostenibilità. Sappiamo però che per le piccole e medie imprese questo passaggio non è immediato, per quanto le innovazioni tecnologiche ci mettano continuamente di fronte a nuove sfide con strumenti sempre più dirompenti, a partire da quell’intelligenza artificiale già entrata a grandi passi nell’economia e nelle vite di tutti noi. Secondo una nostra indagine, la digitalizzazione avanzata, di cui l’intelligenza artificiale è parte fondante, è stata implementata solo dal 20% delle aziende che ci hanno risposto, e molte incontrano ostacoli significativi nell’introdurla o applicarla, ostacoli come i costi ma soprattutto la carenza di competenze tecnologiche avanzate.
Analogamente se parliamo di sostenibilità: oltre il 67% delle aziende friulane dichiara di voler investire in progetti di sostenibilità, ma questo desiderio deve essere accompagnato da una visione di lungo termine e da incentivi concreti. In sostanza: il cambiamento di mentalità si comincia a percepire, con un numero crescente di aziende che vogliono contribuire al miglioramento della qualità dell’ambiente e all’introduzione di nuove tecnologie, tuttavia c’è un grande lavoro da fare.
La transizione 5.0 infatti non è solo una scelta, bensì una necessità, e dobbiamo affrontarla con una strategia chiara. Come Camera di Commercio, il nostro compito è quello di sostenere le imprese, attraverso formazione, incentivi e progetti, per far sì che la transizione 5.0 diventi una realtà concreta e diffusa in tutto il nostro territorio.
La nostra missione è sempre stata quella di aiutare le imprese, specie le piccole che sono quasi il 94%, a capire le trasformazioni e i trend e anticipare ove possibile il futuro o almeno a gestirlo con consapevolezza: sempre di più continuerà il nostro impegno in questa direzione, visto il contesto tecnologico sempre più in rapida trasformazione e sfidante.
Il Rapporto Draghi e le prospettive per l’economia europea
Le raccomandazioni del recente Rapporto Draghi per un rilancio dell’economia europea ci aiutano e restano un faro.
L’analisi di Draghi è chiara: l’Europa rischia di restare fuori dai giochi, se non si concentra su innovazione, competitività e autonomia energetica. Se vogliamo che l’Europa, e il Friuli Venezia Giulia, rimangano al passo con le economie più avanzate, dobbiamo abbracciare l’innovazione come elemento centrale della nostra strategia economica. Questo richiede un impegno costante da parte delle nostre istituzioni, delle imprese e della comunità. E inoltre: le regole ci devono essere ma, come accade negli Stati Uniti, devono servire a far operare al meglio l’economia e non a ostacolarla.
Per concludere sull’Intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale è una grande opportunità, ma anche una responsabilità. Come Stephen Hawking ci ha ricordato, 'L’Ia potrebbe essere la migliore o la peggiore invenzione dell’umanità.' La differenza dipenderà da come sapremo governarla: con etica, saggezza e visione."
Conclusione e riconoscimenti
Etica, saggezza, visione. Queste parole descrivono perfettamente lo spirito dei nostri premiati di questa sera, a cui mi rivolgo direttamente. Il vostro impegno, la vostra capacità di adattamento ai cambiamenti e il vostro talento rappresentano un valore aggiunto encomiabile. Siete l’esempio di come il Friuli Venezia Giulia possa affrontare le sfide più difficili e uscirne rafforzato.
Con la vostra dedizione e il vostro lavoro, contribuite a costruire un futuro solido e prospero per la nostra regione.
A voi va il nostro più sentito ringraziamento.

 

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Data di Aggiornamento
19/11/2024 - 09:32